La sinagoga a Praga
l’elenco delle vittime del nazismo
l’elenco delle vittime del nazismo
L’urgenza della poesia, i graffiti di Tunisi, le canzoni di piazza Tahrir, i documentari sulla tragica guerra siriana, i calligraffiti dalle strade ai musei. Sono questi e tanti altri i temi che attraversano l’insieme di saggi “ArabPop – Arte e Letteratura in Rivolta dai Paesi Arabi” (Mimesis edizioni) , rievocando le rivolte che nel 2011 e negli anni a venire hanno cambiato per sempre la regione del Medio Oriente e Nord Africa.
La distanza
La distanza che opprime
coloro che vollero stare vicini
come foglie sullo stesso ramo
ma non lo sono,
“Una grande mostra sul sommo poeta Dante Alighieri nei suggestivi spazi dei Musei di San Domenico di Forlì, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali per l’anno 2021, nell’ambito delle celebrazioni nazionali dei settecento anni dalla morte.
L’esposizione “Dante. La visione dell’arte”, realizzata da Gallerie degli Uffizi e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, si terrà dal 12 marzo al 4 luglio 2021.
Simbolo di riscatto e di rinascita non solo del nostro Paese, ma del mondo dell’arte e dello spirito di civiltà che essa rappresenta, dopo questo momento difficile dettato dal lockdown, la mostra è frutto di un sodalizio di lunga data tra la Fondazione romagnola e le Gallerie degli Uffizi. L’annuncio oggi a Firenze alla presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, del presidente della Regione Toscana, Dario Nardella, dei sindaci di Ravenna, Michele De Pascale e di Forlì, Gian Luca Zattini, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, Roberto Pinza e di Gianfranco Brunelli, curatore grandi mostre della cassa di Risparmio di Forlì.
Il progetto nasce da un’idea di Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. I curatori della mostra sono il professor Antonio Paolucci e il professor Fernando Mazzocca.
La mostra
La scelta di Forlì, come scenario dell’esposizione, è parte di una strategia complessiva di valorizzazione di un luogo e di un territorio che non costituisce solo un ponte naturale tra Emilia-Romagna e Toscana. Forlì è città dantesca. A Forlì Dante trovò rifugio, lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, rimanendo per oltre un anno presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città. La qualità ben nota delle grandi mostre forlivesi – questa è la sedicesima – testimonia una passione profonda per l’arte e un approccio di ampio respiro ai temi trattati. In questa occasione le Gallerie degli Uffizi concederanno in prestito molte loro opere, tra le quali alcuni celebri capolavori dalle loro collezioni: il ritratto dell’Alighieri e quello di Farinata degli Uberti di Andrea del Castagno, di solito non visibili in Galleria poiché si trovano negli spazi della chiesa di San Pier Scheraggio, inclusa nell’edificio degli Uffizi ma non accessibile al pubblico: proprio in quello spazio si riuniva il Consiglio di cui faceva parte anche Dante. Nell’esposizione forlivese si vedrà anche un altro ritratto di Dante, in questo caso dipinto da Cristofano dell’Altissimo per la serie commissionata da Cosimo I de’ Medici dedicata agli uomini illustri. Ci sarà la Cacciata dal Paradiso terrestre di Pontormo e persino un sublime disegno di Michelangelo che ritrae un dannato nell’Inferno della Divina Commedia, oltre a una scelta di pregiatissimi disegni di Federico Zuccari per l’edizione cinquentesca illustrata del testo. E poi i personaggi: un busto marmoreo di Virgilio, realizzato dallo scultore settecentesco Carlo Albacini, e una delle più recenti acquisizioni delle Gallerie degli Uffizi, la tela ottocentesca del protoromantico toscano Nicola Monti intitolata ‘Francesca da Rimini all’Inferno’.
Numerose le opere d’arte prestate da musei di tutto il mondo. ‘Dante, la visione dell’arte’ intende dunque essere un momento di riflessione complessivo sulla figura del poeta, simbolo dell’Italia, e sul suo immenso lascito: in un rispecchiamento unico tra linguaggio dell’arte e figura letteraria.”
Sarà un’edizione speciale online quella del Premio Ostana dedicato alle lingue madri del mondo.
Si terrà il 5 e 6 giugno in videoconferenza. Un omaggio anche a Luis Sepúlveda con una maratona di lettura incrociata de La Gabbianella e il Gatto nelle lingue madri.
Le Sardine e le sartine il 25 aprile dovrebbero cantare “Bella ciao”
Questa mattina mi sono alzato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
Questa mattina mi sono alzato
E ho trovato l’invasor
O partigiano
Portami via
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
O partigiano
Portami via
Che mi sento di morir
O partigiano
O partigiano
O bella ciao, bella ciao
O partigiano
O partigiano
O bella ciao, bella ciao
E se muoio
Da partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E se muoio
Da partigiano
Tu mi devi seppellir
E seppellire
Lassù in montagna
O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao
E seppellire
Lassù in montagna
Sotto l’ombra di un bel fior
(Fior, fior, fior, fior, fior, fior, fior…)
O partigiano
O partigiano
O bella ciao, bella ciao
O partigiano
O partigiano
O bella ciao, bella ciao
Compositore: Fausto Amodei
(Questa mattina mi sono alzato E ho trovato l’invasor…)
Siamo come bestia battuta
Si ferma e guaisce
Si ferma esausta nel dolore delle sue ferite.
Il silenzio della bellezza
Se il mio sguardo non copre questa spiaggia deserta
stanotte ancora esisterà più bella.
Forse la luna che sorge
illuminerà solo un gabbiano lontano
o una nave perduta in mare.
Là fuori
C’è ancora una ghirlanda di fiori elettrici
Come il tuo cuore quando trema
Non fa paura la luce